Dopo il successo globale della trilogia di Jurassic World, che ha ridefinito il rapporto tra cinema e paleontologia nel grande pubblico, l'estate 2025 segna l'inizio di una nuova era con Jurassic World – La Rinascita, diretto da Gareth Edwards su sceneggiatura di David Koepp.
Tra gli elementi più attesi dai fan: l'attesissimo ritorno dello Spinosauro, che in questa versione si ispira, anche visivamente, agli ultimi studi scientifici e alla ricostruzione realizzata dal nostro team di ricerca per "Dinosauri in Carne e Ossa". Un riconoscimento indiretto ma significativo del valore divulgativo e scientifico del nostro lavoro.
Il film ci porta su una misteriosa isola equatoriale, un'ex struttura segreta della InGen, dove i dinosauri sono stati nuovamente isolati dopo che il mondo moderno si è dimostrato inadatto alla loro sopravvivenza.
In questo ambiente selvaggio e primordiale, Zora Bennett (Scarlett Johansson), esperta in operazioni sotto copertura, guida una missione per recuperare il DNA di tre colossi del Mesozoico – Quetzalcoatlus, Mosasaurus e un grande Titanosauro (forse Dreadnougthus) – la cui genetica potrebbe rivoluzionare la medicina moderna. Al suo fianco, un paleontologo, un rappresentante di Big Pharma e una famiglia naufragata tra le rovine del vecchio centro.
In questo scenario denso di tensione e fascino, emerge un tema che da anni affrontiamo nelle nostre attività divulgative, in particolare durante le sessioni di "Chiedi al Paleontologo": quello degli ibridi. Il film non si limita a mostrare dinosauri realistici, ma introduce creature frutto di incroci genetici, sollevando interrogativi etici e scientifici che il pubblico ci pone di frequente.
"È possibile creare nuovi dinosauri?" "Quanto è reale ciò che vediamo al cinema?"
Jurassic World – La Rinascita gioca proprio su questo confine tra scienza e finzione, offrendo uno spunto perfetto per riflettere – ancora una volta – su quanto la vera paleontologia abbia da dire, e quanto sia importante separare ciò che è possibile da ciò che è solo spettacolo.
Con un cast stellare che include Mahershala Ali, Jonathan Bailey, Rupert Friend e Manuel Garcia-Rulfo, e sotto la produzione di Steven Spielberg, il film mantiene salda la tradizione del franchise, pur spingendosi verso nuove direzioni narrative e stilistiche.
L'ambientazione selvaggia dell'Île Saint-Hubert richiama il "mondo perduto" crichtoniano, mentre la commistione di avventura, horror e fantascienza rende questo nuovo capitolo più maturo e stratificato.
- Simone Maganuco