Eccomi! Sono Ely e oggi vi porto una notizia ruggente: è arrivato un nuovo cucciolo al Parco Dinosauri in Carne e Ossa di San Lazzaro di Savena!
Un tenerissimo cucciolo di Smilodonte, meglio conosciuto come tigre dai denti a sciabola, vi aspetta per essere osservato da vicino.
Ma attenzione: non fatevi ingannare dal nome... perché in realtà non è affatto una tigre!
Venite con me in questo nuovo viaggio alla scoperta delle più interessanti curiosità dal passato!
Questa volta non sarà un viaggio lunghissimo... ma solo mooolto lungo.
Lo Smilodonte – il cui nome scientifico è Smilodon fatalis – è vissuto infatti "solo" tra i 1,6 milioni e 10.000 anni fa.
Questo incredibile predatore non aveva nulla a che fare con le tigri moderne: non apparteneva al genere Panthera, ma al gruppo dei Macairodontini, un ramo estinto dei felidi, noti per i loro lunghissimi canini a forma di sciabola.
Questi enormi predatori erano dotati di una corporatura poderosa e compatta, ma soprattutto di una bocca capace di aprirsi fino a 90 gradi: ciò rendeva il morso debole ma adatto a sgozzare, mentre i grossi felidi odierni stringono le fauci con forza per soffocare. La strategia di attacco di Smilodon era dunque perfetta per sopraffare prede lente e di grandi dimensioni.
La maggior parte dei ritrovamenti fossili di Smilodon fatalis proviene dal Nord America – in particolare California, Texas e Florida – e dalla costa occidentale del Sud America.
Tra i siti più famosi c'è Rancho La Brea, a Los Angeles, dove i resti fossili hanno portato a una scoperta straordinaria: lo Smilodonte potrebbe essere stato un animale sociale!
Molti esemplari mostrano cicatrici ossee indicative di traumi ossei e muscolari. Poiché queste fratture risultano spesso guarite, si pensa che fossero altri individui nel pieno delle forze a procurare il cibo ai loro simili più in difficoltà. Un comportamento davvero insolito tra i felidi!
Lo Smilodonte era un felide massiccio, lungo circa 2 metri, alto oltre 1 metro al garrese e con un peso che sfiorava i 200 chili!
Ma ciò che davvero lo rendeva inconfondibile erano i suoi canini a sciabola, lunghi più di 20 centimetri: vere e proprie lame naturali.
Curiosamente, queste lame non servivano affatto nel modo che si può immaginare.
Infatti, quei temibili canini entravano in azione solo in un secondo momento. La struttura corporea dello Smilodonte, robusta e imponente, non era adatta a lunghi inseguimenti: le sue prede ideali erano grandi erbivori relativamente lenti, come bisonti o bradipi giganti. Li afferrava con i potentissimi arti anteriori e li atterrava sfruttando tutto il peso del suo corpo. Solo dopo averli completamente immobilizzati, affondava i canini nella gola con un morso preciso e fulmineo, capace di recidere trachea e vasi sanguigni, provocando una morte istantanea. Con questa tecnica di caccia, lo Smilodonte evitava di danneggiare cranio e denti, che – sebbene impressionanti – erano sorprendentemente fragili e facilmente soggetti a rottura in caso di colluttazione con la preda.
Lo Smilodonte, con il suo fisico massiccio, non era certo adatto a inseguire prede piccole e veloci. Il suo stile di caccia si basava sulla forza bruta e su attacchi ravvicinati, ideali contro grandi e lenti erbivori che però, verso la fine dell'ultima glaciazione, circa 10.000 anni fa, iniziarono a scomparire. Il clima cambiava, sì, ma non fu l'unico responsabile. Anche l'uomo ci mise del suo, contribuendo con la caccia e la pressione sugli ecosistemi. E così, senza più prede da poter cacciare, anche il leggendario felide dai denti a sciabola scomparve dalla scena.
Anche se il nome può trarre in inganno, le tigri attuali non discendono dallo Smilodonte. Le tigri moderne appartengono ad un altro ramo dell'albero evolutivo dei felidi, e quelle dai denti a sciabola non hanno lasciato discendenti.
Anche se lo Smilodonte non cammina più sulla Terra, lo puoi incontrare al Parco Dinosauri di San Lazzaro di Savena e presso la Mostra Extinction di Gubbio
Grazie al ritrovamento di un esemplare di cucciolo mummificato conservato tra i ghiacci della Siberia, è stato possibile iniziare a studiare l'aspetto dei cuccioli delle tigri dai denti a sciabola.
In questo caso la scoperta riguardava un cucciolo di Homotherium, una forma di felide preistorica vissuta anche in Italia.
Questa incredibile scoperta ha permesso al team scientifico di Dinosauri in Carne e Ossa di raccogliere abbastanza informazioni necessarie a realizzare una ricostruzione di un piccolo, nel nostro caso, però, di Smilodonte. Le conoscenze precedenti sugli esemplari adulti di Smilodon, unite ai dettagli emersi dallo studio del giovane Homotherium, hanno permesso di dare vita a una rappresentazione inedita e accurata di un cucciolo di tigre dai denti a sciabola.
Vi è piaciuta questa storia? Continuate a seguirmi per scoprire altre meraviglie del passato!
Alla prossima avventura nel tempo!